Con l'epidemia in pieno corso, abbiamo familiarizzato con parole come distanziamento o hashtag come #IoRestoACasa. Di certo non vedremo concerti (almeno di persona) per un po' ancora.
L’uomo vive di condivisione, di esperienze comuni; questo periodo di limitazioni ci mette a dura prova: il bisogno di aggregarsi è sempre presente.
D’altronde ci distinguiamo dalle altre specie proprio per la capacità di comunicare, di creare un sapere condiviso.
Guardando alla storia dell’umanità, i più grandi raduni, o come diremmo oggi “assembramenti”, sono stati di natura religiosa o spirituale.
Raduno papale nelle Filippine, 2015 | 5 milioni di persone
Secondo il capo dell'agenzia di pianificazione, sei milioni di persone si sono radunate per vedere il Papa in visita a Manila.
Festival di Arbaeen, Iraq, 2014 | 17 milioni di persone
Nel 2014 17 milioni di persone da tutto il mondo si sono riunite in Iraq per commemorare la morte di uno dei nipoti del profeta Maometto, l'Imam Hussain.
Pellegrinaggio a Kumbh Mela, India, 2013 | 30 milioni di persone
Kumbh Mela è il più grande raduno religioso del pianeta. Avviene ogni 12 anni a Utar Pardesh, stato dell'India settentrionale. Si stima che 30 milioni di pellegrini indù nel 2013 si siano riuniti per fare il bagno durante l'evento.
Il corrispettivo laico di questi grandi assembramenti religiosi può essere trovato nella musica.
I grandi nomi che hanno fatto la storia sono stati capaci di radunare milioni di ascoltatori in tutto il mondo, esattamente come gli esempi visti sopra.
La musica è nostra compagna sempre.
Anche nel momento di isolamento domiciliare che stiamo vivendo, artisti di tutto il mondo hanno tenuto vivo lo spirito di condivisione, per quanto limitato, attraverso internet. C’è perfino chi ha progettato interi concerti esclusivamente per lo streaming online.
The Rolling Stones, 2006 | 1,5 milioni
La performance dei Rolling Stones del 2006 sulla spiaggia di Copacabana a Rio è stata certamente all'altezza del nome del tour, "A Bigger Bang". Un pubblico di 1,5 milioni di persone ha guardato i rocker eseguire successi tra cui Satisfaction e It's Only Rock n Roll da un palco dell'altezza di un edificio di sette piani. Non avrebbero potuto scegliere un nome più appropriato per il tour.
Love Parade, 2008 - 1,6 milioni
Il festival tedesco Love Parade era famoso per attirare folle enormi e nel 2008 è stato più grande che mai, con circa 1,6 milioni di spettatori si sono uniti ai festeggiamenti di Dortmund. I migliori DJ del mondo hanno contribuito a trasformare la città nella più grande festa gratuita che la Germania avesse mai visto.
Monsters of Rock, 1991 - 1,6 milioni
Ci sono stati innumerevoli festival rock di grande richiamo nel corso della storia, ma nessuno eguaglia l'edizione unica di Monsters of Rock dell'Unione Sovietica. Nel 1991, la combinazione di Metallica, AC / DC, The Black Crowes e molti altri ha attirato 1,6 milioni di rocker a Mosca.
Rod Stewart, 1994 - 3,5 milioni
La leggenda della musica Rod Stewart detiene l'attuale record mondiale per il più grande concerto di tutti i tempi: nel 1994 si è esibito sulla spiaggia di Copacabana davanti a 3,5 milioni di persone per celebrare il capodanno.
Jean Michel Jarre, 1997 - 3,5 milioni
Nel 1979 ha stabilito il record mondiale per il più grande concerto di sempre: la sua esibizione a Parigi ha attirato un milione di fan. Ha poi continuato a battere il proprio record due volte. 1,5 milioni lo hanno visto a Houston nel 1986, 2,5 milioni a Parigi nel 1990 e sorprendenti 3,5 milioni a Mosca nel 1997, eguagliando il record mondiale di Rod Stewart.
E in Italia abbiamo qualche record legato a raduni musicali?
Indyca ne ha raccontato uno davvero importante.
Fabio Zaffagnini, geologo, nel 2014 ebbe un’idea singolare: per richiamare l’attenzione dei FooFighters affinché suonassero in concerto a Cesena, fece un’open-call per musicisti.
L’obiettivo era suonare in 1000, tutti insieme, Learn to Fly.
We are the thousand racconta la storia del più grande “assembramento” di musicisti rock nella storia della musica.
Il film è online su iwonderfull.it
Oltre ad essere un evento unico nel suo genere, l'opera di Zaffagnini e del suo team è stato un atto umano e sociale.
(Come abbiamo raccontato nel dettaglio in questo articolo)
Parlando di atti umani, in chiusura, non possiamo non citare l'evento che cambiò per sempre il mondo della musica dal vivo: Woodstock.
Sebbene non raggiunga numericamente gli altri eventi citati, non è stato solo un concerto, ma un vero atto politico e sociale.
Woodstock è venuto a rappresentare il trionfo dell'anarchia e dell'autogoverno.
Gli organizzatori, sopraffatti dalla gente accorsa all'evento, abbandonarono in fretta l’idea di chiedere il biglietto: diventò un festival gratuito. Rinunciare al controllo era l'unico modo per mantenere il controllo.
Lo psicoanalista Rollo May descrisse Woodstock come "un evento sintomatico del nostro tempo, che ha mostrato la tremenda fame, il bisogno e il desiderio di comunità da parte dei giovani".
Sarebbe interessante chiedere oggi, allo stesso psicanalista, se questo desiderio è ancora presente, nello strano tempo di distanziamento in cui viviamo.
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